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Dementi e Portenti

Approdo semiserio per genitori di adolescenti. Avvertenze: può contenere tracce di vita in bilico tra pazzia e saggezza

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Tag: dialogo

Psyco mamma (a tratti alterni)

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“Stai calma”. Suona familiare?

Se rispondete NO meglio cambiare pagina, se invece risuona come un mantra conosciuto alle vostre orecchie… Benvenute.

L’ho scritto al femminile perché, per misteriose ragioni, il passaggio allo stato ZEN  al padre non vien quasi mai suggerito. Il padre è calmo per eccellenza tranne quando i figli non sono in casa. In quel caso se la madre aprisse l’argomento sarebbe capace di tirar fuori pensieri e considerazioni sulla progenie degne di un orco. Ma poi in loro presenza, in genere, torna ad esser il buon papino di sempre: brontola, bofonchia, semmai abbozza un cenno di fuggevole ira ma sempre abbastanza nei limiti della decenza. A noi mamme invece in adolescenza ci parte la bile. Vorremmo riattaccare il cordone ombelicale per qualche secondo ed urlargli da lì dentro che magari sentono meglio.

Eppure stamattina il papino è esploso.
Ah sì, son soddisfazioni queste, degne del nuovo anno! Quando ha sentito ancora una volta la solita frase non ci ha più visto… è diventato un puma.

“Stai calma, Mà! …Pà,  ma era così anche quando l’hai sposata?”

“No mio caro, era molto meglio. Pensa che sorrideva sempre, ascoltava la musica e sembrava perfino una donna normale!”

Dunque si potrebbero aprire varie riflessioni:

  • Ero meglio prima in che senso?
  • Ho sostituito il riso con un ghigno isterico senza rendermene conto?
  • Il sottofondo di casa non è più musicale ma un perenne digrignar i denti?
  • Sto subendo un’alterazione della personalità o una mutazione fisica?

E invece ho deciso di NO. Non mi lascio tritare il cervello da queste provocazioni. Risoluzione della madre del 2017:

Faccio la doccia con la musica a palla. Se Vasco non vi aggrada pazienza, tappatevi le orecchie.

Azzanno un pezzo di quella cioccolata che costa come un diamante e la madre buona avrebbe conservato per la prole… ma la madre perfetta non esiste! L’avete capito vero?

Esco a comprarmi un giornale. Sì leggo anche io e mica solo scemenze o le vostre pagelle.

Cancello lo yoga e mi iscrivo a zumba, aquagym e se non la finite a BODY COMBAT! 

STATE CALMI. L’anno appena agli albori  vi porterà tante cose nuove tra cui… TARATATÁ….. un nuovo modello di mammina portentosa (l’unica in grado di resistere alle sollecitazioni demenziali dei figli nell’età del transito… E talvolta anche a quelle del papino).

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Posted on January 24, 2017January 24, 2017 by dementi e portentiPosted in postTagged dialogo, mamma, portento, urlo. Leave a comment

Evviva l’agitazione!

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Passano gli anni ma i consigli di una madre ai figli adolescenti rimangono sostanzialmente immutati. Se volessimo riassumerli in un trittico diremmo:

1. metti la canottiera
2. non far tardi
3. ricorda di chiamare la nonna

Se volessimo elevare il pensiero dal piano corporeo a quello dei valori allora dovremmo entrare nel  vivo di una scena familiare….

(Liberamente tratto dal blog “AlluCINAti”  del 2013, http://cinesiperamore.blogspot.com/)

PROSPETTIVE

“Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
  Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
  Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.”

Cari figli marchiatevi  a fuoco queste parole, lo comanda la mamma (Gramsci le scrisse!)

Bene, al momento però la prole è disubbidiente. O meglio, abbiamo punti di vista MOLTO differenti.

1. AGITATEVI
Punto di vista di una bambina di cinque anni

Al mattino, ore 7.30 circa.
“Mariaaaa muoviti con lo spazzolino!”
“Mamma mi dici sempre di strofinare bene e adesso devo fare veloce?”
“Maria ne hai una ventina di denti e non tremila come è possibile che ci voglia un’ora?”
“Mamma aiutami non sono più capace a fare veloce, se mi passi lo spazzolino io apro la bocca!”
” Sei impazzita? Lo sai che Simon, il figlio di Ann la svedese,  si lava i denti da solo in tre minuti?
(Simon deve avere circa nove mesi ma non importa, è il primo nome che mi viene in mente!)
“Mamma non è colpa mia se sua mamma è cattiva!”

2. ORGANIZZATEVI
Punto di vista di un ragazzino di dieci

Ore 7.00, alle 7.15 deve uscire di casa.
“Mamma mi dai una cintura?”
“Perché la tua dov’è?”
“Si è rotta, me ne serve una nuova adesso”
“Non abbiamo una cintura nuova adesso”
“Quindi vuol dire che mi cadranno i pantaloni?”
“Non credo, se cambi i pantaloni non succederà”
“Succederà perché io sono magro”
“Troviamo una soluzione dai, sabato andremo a comprarne una nuova, magari un paio, così non rimarrai più senza, ok?”
“Certo e io nel frattempo dirò ai miei compagni: -Scusate se state vedendo il mio sedere perché la mia famiglia fino a sabato non può accompagnarmi a comprare la cintura!”

3. STUDIATE
Prospettiva di un teenager

Ore 7.00 di sera.
Musica a palla di un certo Linfao
“Edoooooo, cosa stai facendo? Scendi ad apparecchiare non fare il sordooooo”
Dopo una decina di urla accompagnate dall’eco dei fratelli che non vogliono fare il “lavoro” da soli (neanche si trattasse di apparecchiare per gli invitati ad un pranzo di nozze, va beh…)
“Mamma scusa ero concentrato, stavo studiando”
“Ma mi prendi per scema, eh?”
“Perché scusa?”
“Guarda che non sono sorda! Stavi ascoltando Linfao!”
“Mamma, ma come è possibile ?”
“È possibile figlio, non ho ancora bisogno dell’apparecchio acustico!”
“Ma no mamma…come è possibile che non hai ancora imparato, si chima Lmfao”
” Ma chi se ne fregaaaaa!”
“Mamma comunque stavo studiano, lo giuro”
“Senti non giurare, ti prego  non giurare. Lo sai che oggi giurano i bugiardi???”
“Mamma calmati, Berlusconi non ha proprio vinto dai… E io comunque studiavo. Non lo giuro ma te lo dico, va bene?”
“Senti, allora dimmi come puoi studiare con la musica a palla?”
“Io mi rilasso”
“Ma non ti devi rilassare!”
“Va bene, ma se l`argomento non ti piace non hai il diritto di farti passare un po` di noia con la musica?”

Caro Gramsci, siamo in alto mare…io però non demordo (promesso!)

Ps. Il ragazzino nella foto è Antonio Gramsci… e presumibilmente studiava. 🙂

Posted on October 31, 2016November 1, 2016 by dementi e portentiPosted in postTagged adolescenti, alluCINAti, Antonio Gramsci, consigli, dialogo, figli, genitori, mamma, prospettive, punto di vista, teenager. 1 Comment

Marina… spiegaci qualcosa!

Tra le maglie del  blog questo mese abbiamo intrappolato con la fatidica domanda della rubrica YES WE CAN!  “Ma tu cosa hai capito degli adolescenti?” Marina Bozzola.
Di stirpe insegnante, con una passione per la lettura delle saghe familiari, vanta pertanto degna discendenza per rispondere all’interrogativo da 1.000.000 di euro.
Si tratta di una prof che tutti vorremmo aver avuto nell’eta della rabbia e delle passioni. Allegra, ferma e sagace al punto giusto per tenere in pugno l’attenzione dei suoi alunni Marina è dotata del SUPER POTERE della SIMPATIA.

2016-10-07-photo-00000048

Sono un’ insegnante di lettere delle medie, per i ragazzi “la prof”, un adulto che per professione dedica una parte della propria vita a guidare i ragazzi nell’ universo della lettura e della scrittura, ma non solo…

Ogni giorno i nostri due mondi si scrutano, si attraversano, molto spesso si scontrano e si contrappongono: io rappresento un mondo direttivo, fatto di regole, di confini e di limiti, i ragazzi, al contrario, rappresentano il desiderio di trasgredire tutti questi limiti e queste regole e di esplorare al di là dei confini che vengono imposti.

Difficile dare una definizione di adolescenza dopo tanti anni di convivenza tra i banchi di scuola: spesso mi capita di ripensare alla mia adolescenza e mi rivedo più bambina, più immatura, più ‘infantile di quanto non lo siano i miei allievi oggi.

Oggi i ragazzi sono molto più informati, scelgono autonomamente le loro letture e capita spesso che ti consiglino addirittura l’ultimo libro che hanno letto. Sono critici e riflessivi e raramente prendono per oro colato quanto trasmettono “i grandi”. Hanno un loro pensiero autonomo eppure….come spesso accade alle persone più profonde, sono anche molto fragili e basta davvero poco per far saltare i loro equilibri emotivi.

Ma ora smetto di fare la prof. e, per evitare di esprimere pensieri freddi, sento di dover dare la parola direttamente a loro, ai cosiddetti “adolescenti”.

Qualche tempo fa ho fatto un esperimento: siamo partiti da una poesia di Erri de Luca, “Considero valore”, e i miei alunni hanno provato a riscriverla, secondo le loro corde.

Mi perdonerà Marco, dunque, se prendo a prestito le sue parole per dare voce a quello che hanno dentro i nostri ragazzi.

 

Considero valore tutto ciò che dà la vita: l’aria, l’acqua, la mamma

Considero valore il regno dei sussurri, il rumore di una rosa che si apre

Considero valore un ragazzo che sogna per la strada, un compagno che ti saluta all’entrata

Considero valore la musica di ieri e di oggi e quella che non potrò mai sentire

Considero valore tutte le lacrime

Considero valore collezionare tappi, curare una rondine ferita, apprezzare una musica lenta

Considero valore cedere il posto ad un anziano, dire buon appetito prima del pasto

Considero valore amare una ragazza, al di là del suo aspetto

Considero valore conoscere le radici di una parola e dare un nome a ciò che ti appartiene

Considero valore l’antica e solida corazza della tartaruga e la solitaria vita della tigre

Considero valore il dolore per la perdita di una persona cara

Considero valore l’uso del verbo dimenticare.

Posted on October 17, 2016October 27, 2016 by dementi e portentiPosted in Yes we can!Tagged adolescenti, dialogo, educazione, Erri De Luca, insegnanti, poesia, prof, scuola, studenti, teenager, valore. 5 Comments

Non si può vivere senza: la scarpa pantegana

adidas copy

Eccoli qui gli oggetti più cool del mondo!!!!
Quelli che a noi genitori sembrano inguardabili e che invece agli occhi dei nostri campioni sono imperdibili.
Incominciamo oggi a presentarvi i famosi “non si può vivere senza”!

“Ma sei sicuro?”

“Mamma sono certo, non sicuro!”

“Allora pubblichiamo la foto di ‘sta scarpa come primo oggetto cool?”

“Ma’, se continui a chiedermelo mi fai sclerare. Pubblica e basta”

“No scusa è che a me sembra una scarpa ortopedica, un po’ tristino il color pantegana, fa tanto pantofola da casa di riposo. Con ‘sta stoffa pied de poule poi…”

“Facciamo una prova. Chiedi al nonno!”

“Cosa vuoi che ne sappia il nonno? …..Va beh, se insisti”

“Papà conosci le scarpe…..?  Edo ti manda un whats up, ok?”

“Stavo dormendo, ti ricordo che in Italia sono le quattro, di mattina”

Passano cinque secondi.

“Bellissime, portami il 43. Notte, grazie.”

Adesso alzi la mano chi ha un figlio con le scarpe pantegana ai piedi!!!!

Posted on June 26, 2016July 9, 2016 by dementi e portentiPosted in Non puoi vivere senzaTagged abbigliamento, adolescenti, dialogo, figli, genitori, moda, nonni, scarpe. 3 Comments

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